Onomastica e toponomastica del giallo italiano: investigatrici eccentriche in luoghi eccentrici
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/19088Parole chiave:
Serialità televisiva, Noir mediterraneo, Country noir, Female detective, Crime FictionAbstract
Adottando metodologie che coniugano l’attenzione verso la ricostruzione del contesto produttivo a quella per le forme di rappresentazione e narrazione nel testo letterario e audiovisivo, questo articolo intende analizzare le configurazioni del rapporto tra il personaggio femminile dell’investigatrice e l’ambiente nel crime televisivo italiano contemporaneo su due principali livelli: il ruolo di una “onomastica” e “toponomastica” finzionali nell’impostazione di alcune caratteristiche di personaggi e luoghi che producono una specifica “atmosfera affettiva”; il rapporto personaggio-ambiente come snodo particolarmente significativo di una rete transnazionale e translocale di scambi e prestiti a livello produttivo, estetico, narrativo. Dopo una mappatura generale che definisce le relazioni tra investigatrici e ambiente a partire da un’asse oppositiva tra concordanza (conformità) e discordanza (contrasto) e individua quattro tipi di narrazioni possibili, l’articolo analizza due case studies utili a illustrare alcune delle tendenze più innovative del genere crime italiano: Petra Delicato a Genova (Petra, Sky 2020-), dai romanzi di Alicia Giménez Bartlett, e Teresa Battaglia nel paese montano di Travenì (Fiori sopra l’inferno – I casi di Teresa Battaglia, Rai 2023-), dai romanzi di Ilaria Tuti.
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