La legge è uguale per tutte? Un'analisi della figura della detective in Il processo (2019), Circeo (2022) e La legge di Lidia Poët (2023-)

Autori

  • Sofia Torre Università degli Studi Dell'Aquila

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/19002

Parole chiave:

Detective, Romantic Drama, Law, Feminist Studies, Law Period Drama

Abstract

Il presente contributo si propone di analizzare la figura della detective, intesa come luogo di tensioni visuali, politiche e sociali, all'interno di una comparazione delle protagoniste di tre diverse. messe in scena di giallo italiano: Il processo (2029); Circeo (2022); e La legge di Lidia Poët (2023). L'analisi della cornice professionale in cui vengono ritratte tre donne in dialogo con il potere giudiziario funzionerà come officina della costruzione di un discorso atto a rovesciare un esercizio di potere tradizionalmente maschile e un'idea di passività tradizionalmente associata alla femminilità. La sessualità, intesa come discorso in grado di generare sguardi speculativi sulla realtà, funziona come meccanismo di innesco alla messa in scena della ricerca della giustizia. Se La legge di Lidia Poët propone una narrazione di empowerment femminile all'interno di un racconto di formazione che reitera dinamiche di genere di tipo tradizionale, Il processo e Circeo prevedono lo sviluppo del personaggio della detective in un'ottica in grado di sovvertire il tradizionale status di vittima femminile proponendo ritratti ad alto tasso di personalizzazione, in cui la ricerca della verità giudiziaria è connessa alla messa in scena di concetti impossibili da trascendere per una donna come la costruzione della coppia eterosessuale e la maternità.

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Pubblicato

2024-08-01

Come citare

Torre, S. (2024). La legge è uguale per tutte? Un’analisi della figura della detective in Il processo (2019), Circeo (2022) e La legge di Lidia Poët (2023-). Cinergie – Il Cinema E Le Altre Arti, 13(25), 37–48. https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/19002

Fascicolo

Sezione

Speciale