Il museo agito e l’archivio svelato. Interattività e realtà aumentata nei luoghi di Fondazione Cineteca Italiana

Autori

  • Giorgia Maestri Fondazione Cineteca Italiana
  • Marco Lovisato Fondazione Cineteca Italiana

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/8360

Parole chiave:

archivi, realtà aumentata, wearable technologies, collezioni filmiche, musei

Abstract

Stante la dilagante pervasività delle immagini in movimento in esposizioni dedicate all’arte contemporanea, alla scienza e alla tecnologia, infatti, i musei dedicati al cinema, spesso nati in seno alle cineteche, appaiono curiosamente restii ad integrare le nuove forme di visione all’interno dei propri allestimenti permanenti.

Emblema di una simile resistenza è l’archivio filmico, inteso come luogo deputato alla cura e alla conservazione del patrimonio cinematografico, per sua natura intimo, sotterraneo, occultato allo sguardo del pubblico e, freudianamente, tacito custode dell’inconscio della settima arte. Dinnanzi al crescente eclettismo che pare accompagnare oggi la nozione di “archivio” – la cui definizione è resa sempre più labile dalle forme di archiviazione numerica, digitale, online o dalle nuove strategie di rielaborazione creativa del materiale d’archivio (found footage) – lo spazio dell’archivio sembra perdere presa sul reale, feticcio di un passato ormai remoto.

Il presente articolo si propone di indagare la presenza delle immagini in movimento nei percorsi museali dedicati al cinema attraverso l’analisi del caso del Museo Interattivo del Cinema e dell’Archivio Film di Fondazione Cineteca Italiana (Milano). Qui l’archivio filmico ha trovato espressione nelle sale del museo che, a sua volta, ha trovato una naturale espansione del proprio percorso espositivo tra gli scaffali dell’archivio. Quest’ultimo, dunque, non solo diviene spazio espositivo – contravvenendo alla condizione di occultamento che gli appartiene – ma, grazie all’uso di tecnologie di augmented reality, si fa anche spazio performativo. La dimensione analogica delle pellicole e la sua controparte virtuale, fruibile attraverso la realtà aumentata, coesistono negli spazi dell’archivio, dando vita ad una sovrapposizione tecnologica e cronologica che dona nuova luce all’indagine intorno al paradigma di un’aisthesis tecnicizzata che va via via imponendosi con sempre maggior dirompenza.


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Pubblicato

2018-12-31

Come citare

Maestri, G., & Lovisato, M. (2018). Il museo agito e l’archivio svelato. Interattività e realtà aumentata nei luoghi di Fondazione Cineteca Italiana. Cinergie – Il Cinema E Le Altre Arti, 7(14), 7–15. https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/8360

Fascicolo

Sezione

Speciale