Strategie e risultati del Piano B. L'agency nel cinema italiano contemporaneo
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/8339Parole chiave:
Italian cinema, Agency, Project, Arendt, chanceAbstract
L’articolo si propone di analizzare un aspetto tematico del cinema italiano contemporaneo presente in numerosi film usciti a partire dalla metà degli anni Dieci del nuovo millennio: non poche di queste pellicole, da Smetto a quando voglio a The Place, presentano personaggi che, insoddisfatti della loro vita o addirittura arrivati a toccare il fondo, decidono di ricominciare e di ripartire da zero attuando un vero e proprio ‘piano b’ esistenziale e professionale. L’analisi si focalizza sulle situazioni più radicali, considerando tipologie della crisi di partenza, modalità di attuazione della nuova vita, esiti del progetto; ad essere impegnata in questa ridefinizione di sé è quella fascia di giovani adulti che dovrebbe rappresentare il gruppo sociale più di ogni altro attrezzato per affermarsi. La fenomenologia dello scacco e della tentata rivincita viene studiata attraverso una griglia metodologica centrata sul concetto di agency, la capacità umana di concepire un obiettivo e di raggiungerlo attraverso l’azione, oggi al centro di un articolato dibattito epistemologico. Dal canone di film analizzati emergono una serie di progettualità velleitarie o impossibili, affidate, nei casi migliori, all’improvvisazione e che arrivano a sconfinare, nei casi peggiori, nei territori dell’illegalità.
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