“Ciò che importa è la fusione”. Giuseppe Marotta e la critica cinematografica
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/16424Parole chiave:
Giuseppe Marotta, L'Europeo, Critica cinematografica, Neorealismo, Cinema d'autoreAbstract
Scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, paroliere e giornalista, dagli ultimi anni Venti Giuseppe Marotta si dedica anche alla critica, lavorando per numerose riviste. Tuttavia, è specialmente attraverso la rubrica cinematografica condotta su L’Europeo, a partire dal 1954, che Marotta si afferma nel proprio ruolo di critico. In una commistione di analisi, racconto autobiografico e testo letterario, la recensione acquisisce con Marotta una natura inedita e in massima parte eterodossa rispetto a quella dell’epoca. Lo stile iperbolicamente ironico, il ricorso alla divagazione come a un fraseggiare riccamente elaborato s’inseriscono all’interno di una riflessione personale che muove fra la volontà di affermare l’autonomia del linguaggio cinematografico, di contrapporsi alle strategie narrative del neorealismo e di promuovere un cinema svincolato tanto dalle logiche della produzione di consumo, quanto dalle forme più ricercate dell'autorialità.
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