Jean George Auriol (1907-1950), un mediatore critico tra Roma e Parigi

Abstract

Attingendo a fonti inedite provenienti da archivi francesi e italiani, questo articolo si concentra sulla figura di Jean George Auriol (1907-1950), sceneggiatore francese e uno dei più importanti e celebrati critici e redattori cinematografici del suo tempo. L'obiettivo principale è quello di evidenziare gli sforzi di Auriol, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, per stabilire legami tra le comunità cinematografiche francesi e italiane. Alla fine degli anni Trenta, Auriol inizia una collaborazione con produttori e registi italiani, che termina prematuramente con lo scoppio della guerra. Dopo il conflitto, Auriol utilizzò la propria pubblicazione, La Revue du Cinéma, per rafforzare il dialogo con il cinema italiano e sviluppò un punto di vista singolare e polemico sul tanto discusso tema del neorealismo. In un'ultima fase, Auriol ha contribuito alla promozione dei film italiani attraverso la rete francese dei cineclub, con l'obiettivo di dimostrare l'esistenza di una nuova generazione di autori e di sottolineare le notevoli continuità tra il neorealismo e il cinema precedente. In questo contesto, egli ha celebrato in particolare il lavoro di Alessandro Blasetti e Renato Castellani che, secondo Auriol, hanno dimostrato che il neorealismo non implicava la scomparsa dell'istanza creativa.