Possibilità intermediali della forma-canzone fra cinema, scrittura, performance e new media. Il caso di Claudio Baglioni
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/11525Parole chiave:
cinema italiano, canzone, scrittura intermediale, intermedialità, rimediazione, film, scritturaAbstract
La scrittura del cantautore romano Claudio Baglioni (1951) si è caratterizzata per differenti spinte intermediali che guardano nello specifico soprattutto al cinema, ma anche ad altri media (videogiochi, radio, etc...). La forma-canzone per Baglioni non è stata sufficiente a sé stessa: il cantautore ha avuto bisogno di guardare al cinema (e agli altri media) per attuare vere e proprie traduzioni intersemiotiche e per configurare originalmente il proprio stile di cantautore. Il suo caso può dimostrare come la collaborazione fra canzone e cinema in Italia, dagli anni del boom economico ad oggi, sia stata reciproca: da un lato, il cinema ha avuto bisogno, anche a livello industriale e commerciale, della forma-canzone, influenzando le proprie modalità espressive (il musicarello, i film-opera, i film-album), o semplicemente utilzzando canzoni pre-esistenti per offrire nuove configurazioni di senso (come hanno fatto registi come Pasolini, Dino Risi, Nanni Moretti o Paolo Sorrentino); dall'altro lato, la canzone ha di contro avuto bisogno del cinema (e degli altri media) per ampliare le proprie possibilità espressive.Pubblicato
2020-12-28
Come citare
Bertoloni, L. (2020). Possibilità intermediali della forma-canzone fra cinema, scrittura, performance e new media. Il caso di Claudio Baglioni. Cinergie – Il Cinema E Le Altre Arti, 9(18), 117–129. https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/11525
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Miscellanea
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