“I am what I am. I am my own special creation”. La colonna sonora trans-genere di Paris Is Burning
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2280-9481/10408Parole chiave:
Paris Is Burning, Soundtrack, Film Music, New Queer Cinema, RealnessAbstract
Il saggio si pone l’obiettivo di evidenziare e commentare la presenza musicale all’interno del docufilm Paris Is Burning (1990) di Jennie Livingston, pellicola cardine del ‘momento’ cinematografico del New Queer Cinema. Nonostante sia stata oggetto di molteplici analisi, da Judith Butler in Bodies That Matters (1993) a Peggy Phelan in Unmarked: The Politics of Performance(1996), vi è un’assenza di letteratura riguardante le potenzialità narrative, performative e resilienti della sua colonna sonora. Il saggio propone un nuovo approccio metodologico presentando, a seguito di un breve inquadramento storiografico, l’analisi audiovisiva di tre nuclei tematici. Il primo oggetto di studio è la resilienza dei brani pre-esistenti presenti in Paris Is Burning, sia per la loro natura trans-genere sia per l’alto numero di battiti per minuto che li contraddistingue. Successivamente, viene delineata una tripartizione spaziale e sonora che diversifica inizialmente gli ambienti collettivi di minoranza queer da quelli collettivi eteronormati, cisgender e bianchi, e, a seguire, da quelli queer individuali; determinando, consequenzialmente, le modalità attraverso cui la Realness si confronta con la spazialità urbana e con quella sonora. Viene inoltre sottolineato un nuovo suggerimento sul lascito di Paris Is Burninga livello cinematografico, musicale e performativo.
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