Cinergie – Il cinema e le altre arti. N.27 (2025), 207–209
ISSN 2280-9481

Istantanee d’Archivio. Enrico Gheller, Sara Tongiani, Album Casiraghi. Diario fotografico di un critico. Quarup, Pescara 2025

Denis LottiUniversità di Verona (Italy)

Pubblicato: 2025-07-30

Album Casiraghi. Diario fotografico di un critico, firmato da Enrico Gheller e Sara Tongiani, traccia uno sfaccettato ritratto professionale e privato di Ugo Casiraghi (1921-2006), figura di spicco della critica cinematografica italiana. Il saggio, edito da Quarup, non si limita a offrire un omaggio alla dimensione professionale dell’intellettuale milanese, ma si configura come un percorso a tappe nella storia culturale e sociale dell’Italia del Dopoguerra. Attraverso l’analisi del ricco e articolato archivio fotografico e documentale di Casiraghi, la pubblicazione ne riporta la qualità dell’approccio teoretico, le relazioni personali e l’influenza rispetto all’ambiente coevo.

L’apparato iconografico rappresenta solo uno dei punti di forza del volume: le immagini riprodotte assumono un ruolo narrativo, contribuendo alla ricostruzione di un contesto più ampio. Di particolare rilievo sono le istantanee conviviali che ritraggono Casiraghi accanto a colleghi, intellettuali, maestranze del cinema, attrici, attori e registi. Una testimonianza plurale dello stretto intreccio tra dimensione professionale e personale. L’alta qualità del corredo fotografico consente di cogliere dettagli espressivi e ambientali, mettendo in risalto volti e prossemica nonché spazi di discussione e ambienti mondani da lui frequentati. Tale supporto aiuta dunque a delineare la figura di Casiraghi come critico, evidenziandone la partecipazione a festival e convegni, così come i viaggi in Italia e all’estero. Cronaca che si intreccia al suo costante impegno nella costruzione di un discorso critico condiviso, itinerario programmatico che tende a superare la forma della recensione approdando a un’analisi del film supportata da solidi studi e frequentazioni stimolanti.

Il lascito archivistico di Casiraghi è conservato presso la Biblioteca Statale Isontina e presso la Mediateca intitolata al suo nome, entrambe con sede a Gorizia sua ultima dimora, e raccoglie una vasta gamma di fonti documentarie comprendenti lettere, riviste, recensioni oltre a scritti inediti. Il volume rende una sintesi delle meticolose ricerche svolte da Tongiani e Gheller sui tali fondi, attività legate a progetti di ricerca promossi dall’Università di Udine. La metodologia adottata si distingue per l’approccio interdisciplinare e per la capacità di coniugare l’attenta ricostruzione storica con una rigorosa analisi critica. Evitata la rigidità della cronologia biografica tradizionale, il volume presenta l’intreccio della microstoria con un più ampio quadro di eventi, consentendo così di evidenziare le influenze e le dinamiche culturali dell’epoca che Casiraghi traduce da par suo nell’intensa attività professionale.

Attraverso un’accurata selezione di materiali d’archivio, il saggio riesce a trasmettere la vivacità del dibattito cinematografico del Dopoguerra e l’importanza della critica come strumento parallelo di interpretazione della società. Le lettere scambiate tra Casiraghi e i colleghi offrono uno spaccato prezioso delle discussioni teoriche e politiche in fieri, mentre le recensioni e le analisi filmiche permettono di cogliere le trasformazioni del linguaggio cinematografico, nonché il modo in cui veniva recepito dagli esperti e dal pubblico di allora. Accanto ai documenti citati, nel fondo trovano spazio anche materiali di diversa natura, trascrizioni di conferenze, appunti di lavoro, ritagli di giornale e interviste, che permettono di ricostruire il pensiero critico di Casiraghi nella maniera più sfaccettata e forse, talvolta, inattesa. Ad esempio, le conferenze ne dimostrano l’abilità argomentativa, mentre gli appunti critici ne svelano la metodologia. Gli articoli pubblicati su L’Unità così come sulle riviste specializzate mostrano i differenti modi in cui Casiraghi amava connettere il cinema con le trasformazioni sociali e politiche del tempo. Le recensioni, caratterizzate da uno stile incisivo e da una grande capacità di sintesi, ne mettono in luce l’attenzione ai dettagli e alla costruzione del linguaggio cinematografico. Inoltre, gli scambi epistolari con registi e maestranze sottolineano il dialogo costante che Casiraghi intrattiene con l’ambiente produttivo, testimoniando la sua interazione e influenza relative al dibattito cinematografico coevo.

L’analisi prende in esame anche documenti dedicati alle attività parallele a quella di critico. Ad esempio, si dà rilievo ai progetti culturali e all’organizzazione di rassegne cinematografiche, così come ad annotazioni personali, che offrono a chi legge uno sguardo privilegiato sul suo lavoro. I ritagli di giornale, in particolare, costituiscono una fonte preziosa per comprendere il modo in cui la pratica critica di Casiraghi si confronta con il dibattito pubblico dell’epoca, documentando le reazioni della stampa ai suoi interventi e le discussioni che ne derivano. Le interviste permettono di coglierne gli aspetti più personali della figura professionale, evidenziando lo stile comunicativo, la genuina passione per il cinema e la capacità di instaurare un dialogo aperto con gli interlocutori più eterogenei.

In questo senso, Album Casiraghi non è soltanto un’analisi dedicata a un protagonista della critica italiana, ma illumina un contributo fondamentale alla comprensione della cultura cinematografica e del suo impatto sulla società, restituendone la modernità del pensiero critico. Nel saggio emerge come Casiraghi sia stato anticipatore di metodologie analitiche che oggi consideriamo imprescindibili. In particolare, l’attenzione alla cultura visuale, alla capacità di cogliere le trasformazioni del linguaggio cinematografico, contestuali alla sensibilità nel comprendere i fenomeni sociali attraverso il cinema, sono tutti elementi che traspaiono dalle pagine del volume. Il concetto stesso di archivio, inteso non come mera collezione di materiali, ma come dispositivo narrativo capace di generare nuove chiavi di lettura, ne sottolinea l’approccio originale e il valore della sua eredità intellettuale.

Alla profondità dell’analisi si unisce l’eleganza della veste editoriale: un connubio che offre una lettura coinvolgente e stimolante. L’equilibrio tra rigore scientifico e accessibilità rende il saggio fruibile sia per gli studiosi del settore, sia per gli appassionati di cinema e di storia culturale. Il processo analitico testimonia una profonda conoscenza della materia e una sincera ammirazione per il lavoro di Casiraghi che non scade mai nell’agiografia.

Album Casiraghi è uno strumento utile per chiunque voglia approfondire una pagina importante della storia e del ruolo della critica cinematografica italiana, in un periodo in cui l’analisi del film poteva ancora vantare rilevanza e influenza sia negli ambiti della produzione sia in quelli della fruizione. Attraverso l’interrogazione oculata delle immagini e dei documenti, il saggio restituisce un intenso ritratto di Ugo Casiraghi, intellettuale capace di lasciare un segno profondo nel panorama culturale del Novecento, non solo italiano.